
Le miodesopsie (dal greco myōdes=’simile a mosche’ e òpsis=’visione’) sono dovute ad una alterazione della normale trasparenza del corpo vitreo con conseguente formazione di addensamenti dell’umor vitreo che proiettano delle ombre mobili sulla retina visibili sotto forma di punti, di filamenti, di macchie, di ragnatele o di “mosche volanti”, come vengono comunemente definite.

Le “mosche volanti” sono percepite maggiormente quando si guarda una superficie uniformemente chiara in condizioni di buona illuminazione ambientale, ad esempio il cielo azzurro, una parete chiara o lo schermo del computer. Quando si muovono gli occhi, i corpi mobili seguono i cambiamenti di posizione per poi fermarsi quando l’occhio si ferma.

Eziologia
Il corpo vitreo costituisce circa i due terzi dell’intero volume dell’occhio ed è situato tra il cristallino e la retina; la sostanza che lo costituisce, detta umor vitreo, è composta per il 99% da acqua e per il rimanente 1% da collagene,acido ialuronico, da zuccheri, proteine solubili, cellule vitree (ialociti) e da fibrille vitreali che ne costituiscono l’impalcatura. Quando si osserva un oggetto la luce, prima di arrivare alla retina, attraversa il corpo vitreo.
In seguito a fenomeni ossidativi, le fibre collagene tendono a frammentarsi formando filamenti di forme diverse, che fluttuano all’interno del liquido e proiettano un’ombra sulla retina, venendo percepite come opacità. Altre cause di degenerazione possono essere traumi, disturbi del metabolismo elettrolitico, distacchi posteriori del vitreo stesso o, nel caso peggiore, distacchi di retina.
La microstruttura gelatinosa del corpo vitreo si deteriora con l’età: la degenerazione comincia a 20-30 anni ma si rende evidente dopo i 40. Nei soggetti miopi i segni clinici possono comparire anche prima a causa del maggiore stress meccanico a cui è sottoposto il vitreo a causa delle aumentate dimensioni del bulbo oculare che permettono una maggiore fluttuazione del vitreo.
Le miodesopsie sono considerate difetti secondari della vista e non una malattia; la letteratura considera l’insorgenza di miodesopsie nella norma per una popolazione tra i 50 e i 60 anni, dopo i 60 anni oltre l’80% della popolazione presenta questo deterioramento.
L’alterazione del corpo vitreo può portare anche al distacco posteriore di vitreo, che in genere si verifica dopo i 50 anni e può determinare la visione di lampi luminosi (fosfeni) nelle porzioni periferiche del campo visivo. Questi lampi sono la conseguenza di trazioni che il vitreo, ridotto in volume, esercita sulla retina in seguito a spostamenti rapidi degli occhi o del capo. Queste trazioni possono determinare in una piccola percentuale di casi delle lacerazioni retiniche che devono essere trattate con un tipo di laser, detto Argon laser, per impedire l’evoluzione di queste lacerazioni retiniche in un distacco di retina con conseguente rischio di perdita della vista. Un esame oculistico è fortemente raccomandato in tutti questi casi.
Trattamento
Ad oggi non esistono cure farmacologiche per eliminare il problema. Alcuni trattamenti prevedono l’utilizzo di particolari tipi di laser ma l’efficacia è molto limitata. Si consiglia di bere molta acqua, specie durante la stagione calda, per migliorare l’idratazione dell’organismo, assumere in maniera regolare frutta e verdure, per aumentare l’apporto di sali minerali e di vitamine, limitare l’assunzione di grassi animali e proteggersi dall’esposizione solare intensa con occhiali che filtrano le radiazioni ultraviolette, per limitare la formazione di radicali liberi responsibili dell’invecchiamento cellulare. Inoltre sono disponibili in commercio integratori alimentari specifici a base di sali minerali (potassio, magnesio), vitamine e sostanze antiossidanti. L’efficacia degli integratori alimentari è da verificare: è altamente improbabile che possano influire sull’evoluzione del vitreo.
Un consiglio importante è di cercare di distogliere l’attenzione da questi corpuscoli e di avere molta pazienza, in attesa che con il tempo gli addensamenti più grossi si spostino dall’asse ottico e si riduca il fastidio ad essi legato. In genere con il tempo si impara ad ignorare quasi completamente le miodesopsie.
Un semplice accorgimento per ridurre i disturbi legati alla visione di questi corpuscoli consiste nell’indossare occhiali da sole soprattutto nelle giornate luminose: il numero e l’intensità delle miodesopsie nel campo visivo appariranno notevolmente ridotti.
L’unica terapia efficace potrebbe essere la vitrectomia, una procedura microchirurgica che consiste nella rimozione del vitreo, tale procedura non è scevra di complicanze, prima fra tutte lo sviluppo della cataratta che si ha nella totalità dei casi. La speranza è che l’evoluzione della tecnica della vitrectomia riduca in maniera significativi i suoi rischi, in particolare lo sviluppo della cataratta, in modo da poterla utilizzare per la risoluzione di questo fastidioso disturbo.