• Orari visite: Lun - Ven 09:00 19:00

Glaucoma: i principali esami

In quest’articolo spieghiamo i principali esami per individuare il glaucoma.

La fonte delle informazioni di seguito riportare è “TERMINOLOGIA E LINEE GUIDA PER IL GLAUCOMA” della European Glaucoma Society.

Ecco i principali esami per la diagnosi del Glaucoma

1 – PRESSIONE INTRAOCULARE (IOP) E TONOMETRIA

È definita alta una pressione intraoculare maggiore di 21 mmhg. In alcuni pazienti può essere utile controllare la IOP in momenti diversi della giornata.

La misurazione si basa sulla deformazione della cornea in seguito all’applicazione di una forza esterna. Tale misurazione è influenzata dalle proprietà biomeccaniche della cornea, quali lo spessore e l’elasticità.

I tonometri  possono essere a contatto o non a contatto.

Non vi è un algoritmo standardizzato per la correzione della pressione misurata con lo spessore corneale centrale per avere un valore quanto più reale possibile della pressione endoculare.

 

2 – GONIOSCOPIA

La gonioscopia serve per esaminare l’angolo irido corneale. Viene eseguita appoggiando una lente sull’occhio, previa instillazione di una goccia di anestetico locale. È possibile valutare l’angolo anche con lo strumento di imaging OCT.

 

3 – PAPILLA E STRATO DELLE FIBRE NERVOSE RETINICHE

Il glaucoma determina delle alterazioni del nervo ottico e dello strato delle fibre nervose retiniche (retinal nerve fiber layer RNFL). La valutazione della parte anteriore del nervo ottico (papilla ottica) viene eseguita mediante l’esame del fondo oculare.

La papilla ottica è formata da un bordo neurale costituito dagli assoni che formano il nervo ottico e fa una escavazione centrale. Nel glaucoma si ha un progressivo assottigliamento del bordo papillare. La presenza di piccole emorragie a fiamma sulla papilla (prevalenza popolazione normale ≤2) generalmente è indice di progressione della malattia.

Per registrare le caratteristiche della papilla si può eseguire una foto della papilla ottica o si può analizzarla con degli strumenti di diagnostica per immagini, il più diffuso è l’OCT (optical coherence tomography).

Con l’OCT vengono analizzate 3 strutture, la papilla (optic nerve head), lo strato delle fibre nervose retiniche (Retinal Nerve Fibre Layer, RNFL), complesso delle cellule ganglionari maculari (Ganglion Cell Complex, GCC).

Le tecniche di imaging devono essere usate alla prima visita, in caso di ipertensione oculare o glaucoma sospetto, e ripetute dopo 3 mesi e poi fino ad altre 4 volte nei primi 2 anni in caso di alto rischio di peggioramento, invece vanno ripetute a scadenza annuale per gli ipertesi oculari e le forme a lento peggioramento.

L’OCT permette di fare diagnosi di glaucoma quando la perdita di fibre nervose è di circa il 10%, il campo visivo inizia ad alterarsi solo quando la perdita delle fibre nervose è arrivata a circa il 40%, all’esame del fono oculare si riconosce un danno al nervo ottico quando la perdita delle fibre nervose è di circa il 20-30%. Quindi per fare diagnosi precoce bisogna utilizzare gli strumenti di imaging, come l’OCT, invece per seguire il danno quando è maggiore del 40% lo strumento migliore è il campo visivo.

4 – PERIMETRIA

L’esame del campo visivo è importante per fare diagnosi di glaucoma e ancora più importante per il follow-up e la gestione della malattia.

È preferibile utilizzare la perimetria statica computerizzata, perché più sensibile e precisa. La perimetria cinetica manuale può essere utile in pazienti incapaci di eseguire la perimetria automatica.

Per lo studio del glaucoma la perimetria analizza i 25-30° centrali del campo visivo dove sono localizzate la maggior parte delle cellule ganglionari retiniche. Il programma maggiormente utilizzato è il 24-2 Humphrey.

Gli stampati forniti dai perimetri Humphrey e Octopus, che sono quelli più utilizzati, mostrano le mappe perimetriche, gli indici globale e analisi statistiche dei risultati.

Stampati:

  • La mappa numerica delle soglie mostra i risultati numerici corrispondenti al valore soglia identificato in ciascun punto.
  • La mappa in scala di grigi o pseudocolore mostra una rappresentazione grafica della mappa numerica delle soglie
  • La mappa numerica “total deviation” mostra le differenze tra il normale valore della soglia per fascia d’età in un determinato punto ed il valore della soglia misurata.
  • La mappa numerica “pattern deviation” mostra i valori dopo averli corretti in rapporto alla perdita diffusa di sensibilità, quindi evidenzia i punti di perdita localizzata della sensibilità.
  • Le mappe di probabilità mostrano la significatività statistica delle deviazioni dalla norma

Indici:

  • MD rappresenta la differenza media tra i valori di sensibilità normali per fascia di età e i valori soglia misurati per ogni punto testato del campo visivo.
  • PSD o LV indicano la disomogeneità tra i vari punti del campo visivo esaminati se confrontati con un campo visivo di un soggetto normale correlato con l’età.

Analisi statistiche dei principali esami del Glaucoma:

  • Glaucoma Hemiflied Test (GHT), classifica i risultati ottenuti come “entro i limiti normali”, “borderline” o “fuori dai limiti normali”.

Nel corso dei primi esami molti pazienti affinano la propria capacità di esecuzione, mostrando un miglioramento dell’attendibilità e della sensibilità.

Durante il follow-up è importante capire se il campo visivo stia peggiorando e a quale velocità. Un presunto peggioramento rispetto all’esame iniziale deve essere confermato in due o più esami.